mostra interattiva

Qui non ho visto nessuna farfalla

 

Le iniziative per il Giorno della Memoria 2008

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mostra interattiva

 

Un originale percorso dentro la tragedia della deportazione nei campi di sterminio nazisti, che ha come destinatari privilegiati i ragazzi e le ragazze dai 12 ai 16 anni.

Un percorso che non pretende esaustivita' storica ne' correttezza filologica puntando sull’evocazione e sulla metafora del viaggio, con l’obiettivo di suscitare nei ragazzi l'interesse a saperne di più, rimandando ad altri momenti, sia prima che dopo, l’approfondimento, lo studio e la ricerca.

La mostra si compone di dieci ambienti tematici, corredati da immagini, video, testimonianze dei sopravvissuti, documenti storici. In ogni ambiente i ragazzi vengono coinvolti direttamente in attività strutturate quali role-plays, simulazioni, disegni, ecc.

Il percorso completo, per una scolaresca divisa in gruppi da quattro/sei allievi, dura circa 90 minuti, all'ingresso i ragazzi, accolti da un animatore, ricevono un taccuino di viaggio che li accompagnera' per tutto il percorso e che poi porteranno con se'; per i docenti e' disponibile un kit didattico di approfondimento.

La mostra e' ideata e prodotta dall’Associazione Coordinamento Solidarieta' e Cooperazione nell'ambito del progetto Diamo un futuro alla memoria, con la consulenza pedagogica di Daniele Novara, Direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei Conflitti di Piacenza, e di Fausto Ciuffi, Responsabile della programmazione didattica della Fondazione Villa Emma di Nonantola e gode del patrocinio della Regione Campania, del Comune e della Provincia di Salerno.

presentazione della mostra

il video sintetico della mostra

le foto dell'allestimento

la mostra in dettaglio

ingresso

1- La discriminazione

2- La destinazione ignota

3 - La lingua sconosciuta

4 - La divisa

5 - La punizione

6 - Il freddo e la fame

7 - La solidarietà

8 - La fatica

9 - I ricordi

10 - Il ritorno

pannello iniziale e finale

 

crediti e fonti

scheda tecnica

Dalla memoria al progetto: educare per crescere

La memoria e' esperienza, vissuti che attraversano le generazioni lasciando segni che non scompaiono ma si raccolgono per ulteriori passaggi.

L’apprendimento dalla memoria risulta efficace quando è organizzato in modo da sintonizzarsi con le risorse interne della persona, favorendo nuove connessioni e nuove conoscenze.

Da queste premesse nasce la mostra interattiva Qui non ho visto nessuna farfalla – Quadri di memoria, un originale percorso dentro la tragedia della deportazione nei campi di sterminio nazisti, rivolta ai ragazzi e alle ragazze dai 12 ai 16 anni.

Con la consapevolezza che cio' che è avvenuto non risulta ne' totalmente dicibile ne' totalmente comunicabile, l’itinerario si propone di liberare l’orrore dalla necessità della verosimiglianza, per spostarsi sul territorio dell’evocazione narrativa, che consente l’empatia senza cadere nel senso d’impotenza tipico di quando le informazioni sovrastano la soglia di tolleranza emotiva e cognitiva.

Daniele Novara

responsabile pedagogico della mostra

E' un lavoro pregevole, che merita di essere conosciuto perché che cerca di mettersi dal punto di vista dei ragazzi di oggi, per fargli fare un percorso personale di identificazione e di empatia, senza indulgere negli elementi di orrore, che pure ci sono stati.

Vi sono grata come ex-bambina ebrea che e' passata attraverso la persecuzione, senza grandi rischi e dolori, ma che ne resta segnata, che voi abbiate visto la Shoah anche con gli occhi dei bambini, non sopravvissuti, ma che resteranno sempre nella nostra memoria anche per quello che hanno detto o disegnato.

E' infatti importante ricordare anche quelli che sono riusciti a essere creativi o semplici testimoni in quella terribile situazione.

Grazie per il vostro impegno educativo costante, per la vostra raffinatezza espositiva e per il vostro lavoro civile.

Un abbraccio affettuoso e un augurio di poter continuare cosi'.

Clotilde Pontecorvo

Ordinario di Psicologia presso l'Università degli Studi 'La Sapienza' di Roma

 

Presupposto della mostra e' il problema della trasmissione a ragazze/i, preadolescenti ed adolescenti, della memoria  di un fatto storico, tanto complesso ed emotivamente molto forte, di fronte al quale si paventa spesso il rischio che, superando la soglia della tolleranza emotiva e cognitiva, possa provocare solo senso di impotenza e  rimozione.

D’altra parte e' altrettanto concreto  il rischio di trovare in questo timore l’alibi per ambigui e colpevoli silenzi, proprio nei luoghi deputati alla trasmissione della memoria, primo fra tutti la scuola,  per lasciare spazio al ripetersi di sterili rituali di commemorazione, rischio che diventa piu' evidente man mano  che, venendo sempre più a mancare la possibilità di ascoltare  i “testimoni”, la verità del vissuto storico può finire con l’identificarsi con una delle sue possibili interpretazioni.

Ferma restando l’unicita' storica dell’esperienza della Shoah, e' proprio dalla sua conoscenza che si puo' partire per cercare di guardare al passato e ancor più' al presente con rinnovata capacità critica, nella speranza che, nonostante il ripetersi degli stessi ingiustificabili comportamenti da parte degli adulti, la storia possa infine diventare veramente maestra di vita proprio per ragazzi e ragazze nel periodo della loro formazione culturale ed umana al di la' della retorica delle programmazioni scolastiche.

Si e' dunque pensato  di utilizzare una metodologia interattiva che, attraverso la proposta del viaggio evocativo e simbolico, susciti curiosita' ed interrogativi per stimolare interesse e quindi desiderio di approfondire e sapere, gia' a partire dal titolo " QUI NON HO VISTO NESSUNA FARFALLA", un verso della poesia di Pavel Freedman, uno dei quindicimila bambini  rinchiusi nel campo di Terezin, poi mandato ad Auschwitz dove ha trovato  la morte.

Il suo e' il ricordo struggente dell'ultima, proprio l'ultima  farfalla, di un  giallo cosi' intenso, cosi' assolutamente giallo, come una lacrima di sole quando cade sopra una roccia bianca, vista fuori del ghetto. E' il simbolo della sua infanzia negata, della liberta' perduta, della vita stroncata da una logica assurda ed incomprensibile agli occhi di un bambino. Come la vita di una farfalla dura un giorno, così la sua vita durerà troppo poco per poter realizzare i propri sogni.

Proprio seguendo il filo dei ricordi i giovani visitatori sono invitati a ripercorrere l'odissea dei deportati attraverso dieci ambienti tematici, definiti "quadri", corredati da immagini, video, testimonianze, documenti storici. L'intento è quello di uscire dal modello solo visuale - che implica una ricezione piuttosto passiva e a volte spettacolare - per coinvolgere direttamente i ragazzi in attività strutturate (role-plays, simulazioni, disegni, ecc.) e guidarli, attraverso la metafora del viaggio, a vivere esperienze di esplorazione della memoria, le sole efficaci a creare nuove connessioni  e nuove conoscenze.

All'ingresso i ragazzi sono accolti da un animatore e, dopo aver ricevuto un taccuino di viaggio che li accompagnerà per tutto il percorso e che poi porteranno con se', iniziano il "viaggio" conoscitivo in dieci tappe: la discriminazione, la destinazione ignota,  la lingua sconosciuta, la divisa, la punizione, il freddo e la fame, la solidarieta', la fatica  e il lavoro, i ricordi, il ritorno.

Al congedo, che vuole chiudere in positivo il percorso, ognuno scrive ad un coetaneo in forma anonima un messaggio su questa esperienza (una frase, un'emozione…) per fissare e comunicare la memoria di ciò che ha vissuto.

E' un'occasione formativa rivolta al mondo della scuola per potenziare nei giovani la capacità di leggere diacronicamente i fatti storici e per sperimentare nuove modalità di trasmissione della memoria che sappiano avvicinare le generazioni  per costruire insieme forme di resistenza critica alla discriminazione e alla violenza

 

 

mostre e iniziative

Anne Frank - Una storia attuale

Terezin - disegni e poesie dei bambini del campo di sterminio

Non avevamo ancora cominciato a vivere - voci e immagini dai campi di concentramento per giovani di Moringen e Uckermark

 

La Rosa bianca - Studenti contro il nazismo

 

I ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola

 

La Memoria per un futuro di Pace

A scuola col duce

Qui non ho visto nessuna farfalla

2006    2007

...Festa d'aprile!

La storia cantata - Parole e musiche della Resistenza

25 aprile 2003
25 aprile 2004

Teatro, convegno e musica per ricordare la Liberazione

Itinerari di libertà

I canti del '900:

spettacolo della S.M.S. Torrione Alto di Salerno

concorso