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TEREZIN
disegni e poesie dei bambini del campo di sterminio Chiesa di S.Apollonia Via S.Benedetto - Salerno 4 - 18 novembre 1999 ore 9.30 - 12.30 17.30 -
19.30 |
il
manifesto
mercoledì 3 novembre 1999
Disegni da un campo di sterminio
Michele Fumagallo
SALERNO
Si inaugura giovedì 4 novembre alle ore 10, presso la chiesa di S. Apollonia a Salerno,
la mostra "Terezin -Disegni e poesie dei bambini del campo di sterminio".
Organizzata dall'Associazione Solidarietà e Cooperazione, che ha già al suo attivo 4
anni di lavoro sullo sterminio degli ebrei e non solo, la mostra resterà aperta fino al
18 novembre (con i seguenti orari: 9,30-12,30 e 17,30-19,30).
"Dare un futuro alla memoria per noi qui a Salerno - dice Antonio del coordinamento
dell'Associazione - significa non solo far conoscere alle nuove generazioni quel periodo
storico, ma soprattutto educare alla tolleranza e alla solidarietà, valori essenziali per
una vita civile e democratica Per questo ci rivolgiamo soprattutto alle scuole dove
sviluppiamo anche concorsi con premi che vanno dalla biblioteca sull'argomento ai viaggi
di studio e incontri con i vecchi deportati a Mauthausen".
I 90 pannelli della mostra raccolgono disegni e scritti dei bambini deportati. Terezin fu
il maggior campo di sterminio nazista in Cecoslovacchia. Vi furono deportate oltre 150.000
persone. Dei 15.000 bambini ospiti del campo soltanto cento sopravvissero. Degli
altri, organizzati da una straordinaria figura di pedagoga - deportata, Friedi Dicher
Irandeysovà, ci resta questa memoria, scritta e disegnata, preziosa, che spazia dalla
vita quotidiana del campo al desiderio di ritornare a casa. Il 9 novembre, alle ore 20, la
mostra sarà accompagnata da un concerto del gruppo
Acquaragia Drom
con musiche
della provincia zingara italiana. |
i
pensieri dei bambini che hanno visitato la mostra |
questi
disegni lanciano un solo grido: non dimenticare! |
...
poteva capitare a me.. |
quando
finirà la guerra
saremo troppo stanchi per goderci la pace |
terezin
1943, kosovo 1999:forse hanno dimenticato? |
ogni guerra
è un perdita di tempo
che provoca solo miliardi di vittime
e quindi ogni guerra non è mai giusta |
i bambini non mollano mai |
se oggi abbiamo la felicità,
50 anni fa avremmo avuto la morte |
basta un bastone per 100 botte,
bastano 100 botte per uccidere un bambino |
sono un ragazzo fortunato |
non vorrei aver vissuto quello che avete vissuto
voi |
non
c'è cosa più inumana che la distinzione razziale |
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Corriere
del Mezzogiorno
mercoledì 3 novembre 1999
Mostra sui bambini vittime
dell'Olocausto
Dai campi di sterminio le poesie degli innocenti
G.B
SALERNO - Una mostra per non dimenticare. I disegni e le poesie dei bambini vittime
dell'olocausto nel campo di sterminio di Terezin sono in esposizione da domani e fino al 9
novembre presso la chiesa di Sant'Apollonia, in via San Benedetto. Si tratta di una
testimonianza agghiacciante di quanto avveniva nel ghetto, a sessanta chilometri da Praga,
dove dal 1941 al 1945 furono confinati ben quindicimila bambini (di cui meno di cento i
sopravvissuti), che rientra nel ciclo di manifestazioni previste dal progetto "Diamo
un futuro alla memoria". Le opere degli anonimi emuli di Anna Frank, d'età compresa
tra i dieci e i quattordici anni, sono un'ottantina e illustrano sia i momenti di vita e
di disperazione nel campo di concentramento che i ricordi della vita precedente e le
speranze del ritorno a casa. All'inaugurazione interverranno l'assessore provinciale alle
Politiche sociali, Gerardo Giordano, l'assessore comunale all'Educazione e formazione,
Ermanno Guerra, il provveditore agli studi di Salerno, Vitaliano Bifulco, e il presidente
dell'Aned di Bologna, Osvaldo Corazza. Per il giorno 9 è in programma un commento guidato
alla mostra con Massimo Bignardi, Roberto Lombardi e Francesco Smeraldo e il concerto del
gruppo
Acquaragia Drom |
Cronache del mezzogiorno
Mercoledì 3 novembre 1999
Terezin disegni e poesie
Carlo Pecoraro |
Verrà inaugurata domani alle ore 10 presso la chiesa di Sant'Apollonia.
la mostra "Terezin disegni e poesie dei bambini del campo di sterminio".
Promossa dall'Associazione Solidarietà e Cooperazione, l'iniziativa di oggi, continua il
suo viaggio nella memoria, quella drammatica dello sterminio che, i nazisti, perpetrarono
ai danni degli ebrei. Dopo aver riflettuto sulla vicenda storica della piccola Anne Frank
- lo scorso anno al Tempio di Pomona -, il progetto, "Diamo un futuro alla
memoria", intende ora soffermarsi sui bambini di Terezin la città fortezza che, dal
1942 ai 1944, nel periodo cruciale della seconda guerra mondiale, divenne ghetto
dell'infanzia. Circa quindicimila bambini rinchiusi, strappati ai loro genitori e
sottoposti ad un brutale regime di vita.
Da Terezin, furono deportati a Auschwitz e qui, avvelenati o bruciati.
Alla liberazione, da parte delle truppe russe, soltanto un centinaio di ragazzi erano
riusciti a sopravvivere alle brutalità delle SS. Ancora una testimonianza, un atroce
documento della follia umana. Quattromila disegni e sessantasei poesie, sono i segni di
quelle giovani anime strappate alla vita. Un documento attraverso il quale (ri)leggere
quegli anni con sguardi diversi; certamente meno cruento delle immagini
foto-cinematografiche alle quali siamo abituati ma, altrettanto intenso. Custodite nel
Museo Ebraico di Praga, domani, saranno in città a disposizione di chi non vuole
dimenticare. All'inaugurazione, saranno presenti Gerardo Giordano Assessore alle politiche
sociali della Provincia di Salerno;Ermanno Guerra Assessore all'educazione e formazione
del
Comune di Salerno, Vitaliano Bifulco Provveditore agli studi di Salerno e,
Osvaldo Corazza Presidente dell'Aned di Bologna. All'apertura seguirà, il giorno 9 alle
ore 18, un commento guidato articolato su tre livelli titolato "Echi di immagini,
figure di parole" al quale parteciperanno Massimo Bignardi, Roberto Lombardi e
Francesco Smeraldo; nella stessa serata seguirà alle 20 il concerto degli Acquaragia Drom
che eseguiranno musiche dalle province zingare d'Italia. Dunque, ancora un momento di
riflessione importante. Mai come oggi, all'alba di un rifiorire di gruppi neo nazisti,
"dare un futuro alla memoria" diventa motivo di discussione e educazione contro
il disinteresse politico e quell'atteggiamento sociale spinto sempre più verso futili
iniziative. |
La Città
venerdì 5 novembre 1999
L'Olocausto con gli occhi
dell'innocenza
Patrizia Sessa
A S.Apollonia poesie e dipinti i bimbi sterminati a Terezin. |
Erano in 15.000 ne sono sopravvissuti neanche 100. Nessuno aveva meno di
14 anni.
Si è inaugurata ieri presso la chiesa di S.Apollonia, la mostra "Terezin
disegni e poesie dei bambini campo di sterminio": un vero e proprio viaggio nei
sogni, nelle speranze e nei ricordi d chi, l'Olocausto, lo ha visto con gli occhi di un
bambino. Errano 15.OOO i ragazzini che dal novembre del '41 al maggio del '45, furono
deportati nel campo di Terezin.
Fu il maggiore campo di concentramento nazista sul territorio della Cecoslovacchia.
Costruito come transito per gli ebrei che dal Protettorato di Boemia e Moravia venivano
deportati verso i campi di sterminio dei territori orientali, dalla sua nascita vi furono
deportati 150.000 persone. La maggior parte trovò la morte nel ghetto stesso o negli
altri campi nazisti. Non ci sono immagini forti, non ci sono cumuli di scheletri. Ma i
disegni, come le poesie, hanno senza dubbio lo stesso effetto. Il campo di Terezin proprio
perché di transito, è stato uno dei pochi che prevedeva uno spazio per i bambini. Stesse
condizioni igieniche, stessa fame, stesse malattie. Proprio come gli adulti. Stessa
Identica sofferenza. Per un certo periodo
vita quotidiana per quanto possibile normale. Sotto la loro guida, i bambini frequentarono
lezioni e parteciparono a molte iniziative culturali. Tra gli animatori anche Dicker
Brandejsovà, artista e progressista morta, proprio come la maggior parte dei bambini, nel
campo di Auschwitz nell'autunno del '44.
I disegni come le poesie sono l'eccezionale risultato di un accenno di
vita normale. Ne sono stati raccolti 4.000, e oggi sono tutti conservati presso il Museo
Statale Ebraico di Praga. I loro autori sono, per lo più, bambini di età compresa tra
i10 e i 14 anni. Con la mostra organizzata dal Progetto "Diamo un futuro alla
memoria", circa 60 copie di queste opere resteranno fino al 18 novembre a Salerno.
Immagini dell'Olocausto - tante.
Grosse camerate, porte chiuse, file per il pranzo. Ma anche ricordi. E quindi la loro
casa, la loro famiglia, loro scuola. Toni spenti, pochissimi gli accenni di colore.
Proprio come nelle poesie. Ne citiamo una: "Il giardino". "E' piccolo il
giardino profumato di rose, è stretto il sentiero dove corre il bambino: un bambino
grazioso come un bocciolo che si apre. Quando il bocciolo si aprirà il bambino non ci
sarà". A scriverla è stato Frantisck Bass, nato il 4/9/1930 e morto il 28/10/1944.
Ieri mattina, non a caso, i primi visitatori della mostra sono stati proprio i
bambini. Hanno preso appunti, hanno osservato i disegni e hanno anche voluto scrivere loro
stessi qualcosa in merito. D'altronde l'associazione salernitana, con questa mostra, come
con le iniziative organizzate negli anni scorsi, si pone come obiettivo proprio quello di
far sì che proprio i ragazzi conoscano la storia e quindi il passato. E' il quarto anno
che l'associazione organizza appuntamenti incentrati sul tema dell'Olocausto. L'anno
scorso, presso il Tempio di Pomona, realizzò una mostra su "Anna Frank: una storia
attuale". Più di 5000 gli studenti che la visitarono. |
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Cronache del mezzogiorno
martedì 9 novembre 1999
La musica degli Acquaragia Drom
Ricordando i bambini di Terezin. Questa sera in concerto presso la chiesa di Santa
Apollonia
Carlo Pecoraro
L'impegno prodotto dall'Associazione Coordinamento, Solidarietà e Cooperazione nel
progetto"Diamo un futuro alla memoria", non lascia a indifferente la città che,
con grande partecipazione, ha visitato negli scorsi giorni la mostra titolata
"Terezin - Disegni e poesie dei bambini del campo di sterminio" allestita presso
la chiesa di Santa Apollonia.
Dopo l'inaugurazione dello scorso quattro novembre, questa sera - con
inizio alle ore 18 - Massimo Bignardi, Roberto Lombardi e Francesco Smeraldo guideranno il
pubblico in una lettura più approfondita sul tema proposto dalla mostra.
Uno sguardo su tre livelli: estetico, recitativo e musicale; una performance a più voci,
titolata "Echi di immagini, figure di parole" che farà da colonna sonora ai
disegni e alle poesie rodotte dai bambini di Terezin.A questo incontro seguirà - alle ore 20 - il concerto degli Acquaragia
Drom, formazione
italiana dedita alle musiche delle province zingare d'Italia. Dalla tradizione delle
comunità Rom e Sinti dell'ltalia centrale e meridionale fino alla musica degli zingari
dell'est e del centro Europa. |
Questa è la mappa musicale sulla quale si snoda il loro repertorio, un viaggio nella
penisola sulla strada (drom), fra cerimonie, raduni e feste.
Canzoni e balli di tradizioni musicali con ritmi, melodie, lingue dagli Urali agli
Appennini, dal Vesuvio alle isole del Mediterraneo proposti in un originalissimo stile
zingaro italiano. L'atmosfera è quella di un matrimonio, di una animata festa gitana
intorno ad un grande fuoco da campo: ritmi incalzanti e passionali, melodie struggenti e
racconti di storie inverosimili con protagonisti tragicomici di cui si può ridere o
piangere. Il viaggio musicale degli Acquaragia Drom è sempre condito da un tocco ironico
e dolcemente corrosivo che, quando si canta e si balla negli spettacoli, serve a far
funzionare un po' la testa e aiuta anche a sciogliere il cuore.
La mostra, che chiuderà il prossimo 18 novembre, resta aperta dalle ore 9.30 alle 12.30 e
dalle 17.30 alle 19.30 |
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