Leone
Fiorentino è nato a
Roma il
7 settembre 1923.
Di religione ebraica fu vittima delle leggi razziali del
1938, perseguitato per il suo
antifascismo e deportato nei lager nazisti.
Nel 1942 fu obbligato al lavoro coatto nei lavori di sterro lungo le rive del Tevere.
All'inizio del 1943 fu arrestato dalla polizia fascista e condannato a sei mesi di
detenzione che scontò nel carcere di Regina Coeli a Roma ed in quello di Frosinone.Dopo pochi mesi di libertà, la polizia fascista lo arrestò nuovamente e lo consegnò
nelle mani della Gestapo.
In seguito alla cattura fu inviato al campo di raccolta di Verona, poi al penitenziario di
Castelfranco di Modena, ed, infine, al campo di Fossoli da dove partì, nel maggio 1944,
per Auschwitz-Birkenau. Aveva 18 anni.
La sua odissea si è consumata in diversi lager dislocati in tutta l'Europa occupata dai
nazisti: Stutthof, Vaihingen, Natzweiler, Dachau ed altri meno noti e di difficile
identificazione.
Negli ultimi giorni di guerra, insieme ad altre migliaia di prigioneri ebrei fu evacuato
dal campo di Dachau ed avviato verso una ignota destinazione. Durante la
"marcia della morte" riuscì a fuggire insieme ad alcuni compagni di
nazionalità ungherese, sottraendosi al mitragliamento delle SS.
Con mezzi di fortuna è tornato nella sua città, primo ebreo romano, il 27 maggio 1945.
Dopo un doloroso silenzio durato molti anni, il suo impegno è stato quello di incontrare
soprattutto i giovani per trasmettere loro il testimone di una memoria che non può
essere cancellata, ma che deve aiutare a costruire un futuro di convivenza civile, libera
da qualsiasi pregiudizio e forma di razzismo.
Leone Fiorentino è
scomparso di recente.
Noi lo ricordiamo
con immutato affetto per la stima e l'amicizia condivise.
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